Lo scorso 30 giugno è andato in scena un interessante webinar nel quale Gianluca Tedaldi – Researcher and Advisor at Osservatori Digital Innovation, Matteo Giovanditti – CEO Alterna, e Mauro Angelo Bernareggi – CIO UmbraGroup, moderati dalla brillante giornalista Paola Capoferro, si sono confrontati su un challenge di grande attualità : diventare un’impresa Data Driven.

Non sei riuscito a partecipare? Nessun problema, il webcast è disponibile a questo link.

Un’ora scorrevole e ricca di spunti in cui sono state approfondite le strategie da mettere in campo per essere proattivi e competitivi in un mondo pervaso dai dati.

Come supportare  i C-level nella presa delle decisioni in maniera consapevole e strategica?

Questa è la prima domanda che sorge spontanea. In prima battuta avere a disposizione dei dati e saperli governare nel modo giusto è fondamentale per tutte le aziende che hanno come obiettivo importanti percorsi strategici di business. Questo è possibile grazie alle tecnologie, al cloud e agli strumenti che oggi i partner tecnologici permettono alle aziende di implementare.

Dalla visualizzazione in real time della produzione, delle scorte e degli eventuali fermi macchina per migliorare la produttività e la qualità, fino ad arrivare anche a saper predire le discontinuità che possono di volta in volta presentarsi, sono solo alcuni dei pain condivisi dalle aziende.

Per Gianluca Tedaldi quando si parla di gestione dei dati all’interno delle imprese italiane, anche in ottica Industry 4.0, vi sono tre elementi chiave da prendere in considerazione: Data Economy, Data Governance e gestione della catena del valore nell’impresa manifatturiera. Per gestire i dati occorre superare il preconcetto della “silo” company, e oggi per diventare una vera “non silo” company è possibile sfruttare la potenza del Cloud Computing per avere sistemi informativi che dialogano tra loro.

È evidente che i dati sono fondamentali e sono un requisito dei Supply Chain Manager di oggi, dei Direttori di Produzione o di chi cura le vendite in una azienda: visibilità e controllo dei processi sono al centro. Questo si sposa benissimo con quelle che sono le priorità strategiche nel manufacturing. Ad esempio, se il bisogno primario oggi è la flessibilità alle esigenze del mercato, queste sono colte da questi progetti in cui il decision maker ha a disposizione informazioni e può prendere decisioni in modo più consapevole per rispondere in modo reattivo e veloce alle richieste del mercato, diminuendo i costi e aumentando la qualità. – afferma Tedaldi.

Oggi la tecnologia ed il cloud sono in grado di abilitare l’analisi dei dati in modo semplice, con tempi implementativi relativamente veloci, sfruttando funzionalità avanzate in grado di analizzare il dato con dashboard interrogabili fino al più piccolo dettaglio.

Lo sa bene il CIO di UmbraGroup, azienda italiana, multinazionale all’avanguardia che opera nel contesto B2B e che fornisce servizi di progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi di attuazione elettromeccanica sia per il settore aerospaziale che per il settore industriale, che ha dato vita a un sistema integrato di report e analisi per il Controllo di Gestione a livello Worldwide, grazie alla creazione di una soluzione di data analysis evoluta che sfrutta le potenzialità di Microsoft Azure.

La scelta di adottare una logica data driven per Umbra Group nasce innanzitutto dal credere nel valore dei dati. La novità oggi è la disponibilità di strumenti fortemente innovativi per l’analisi dei dati che fino a qualche anno fa erano disponibili solo per aziende che potevano permettersi grossi investimenti. Mi piace sottolineare che per UmbraGroup si è trattato di definire un percorso di Data Analysis, non un progetto, che ci ha portato a identificare le tecnologie, i possibili benefici e le criticità. Abbiamo capito l’importanza della certificazione del dato e dell’integrazione tra i diversi sistemi e abbiamo da subito avuto la sponsorship della direzione aziendale per affrontare con le diverse funzioni di business sia il tema della reportistica e dell’analisi del dato che la definizione di due dashboard: una strategica per il  management per guidare le aziende e le scelte nel medio periodo e una operativa con dati in near real time per correggere immediatamente eventuali deviazioni rispetto ai piani produttivi che si dovessero verificare nella Supply Chain. La scelta tecnologica si è rivolta al cloud e alla piattaforma Microsoft e abbiamo deciso di intraprendere il percorso con Alterna, con il risultato di una definizione di un modello che oggi ci ha consentito un go live in tutte le location del gruppo in contemporanea, un obiettivo che ho sempre sognato, un’esperienza molto positiva. – conclude Bernareggi.

Ma quali sono i pillar quando si parla di un percorso Data Driven?

Secondo Giovanditti, l’aspetto più importante è delineare un piano strategico che metta al centro non soltanto le tecnologie ma soprattutto le persone ed i processi. Una data strategy di successo inizia dalle persone. Vanno guidate culturalmente. Ci vuole coraggio, e l’ambizione che devono avere oggi le aziende è abilitare una cultura organizzativa in grado di comprendere il valore del dato. Quindi occorre sostenere con coraggio e determinazione una “cultura dei dati” pervasiva, modellando un digital backbone flessibile e scalabile per cambiare il modo di prendere le decisioni e rendere “anti-fragile” le organizzazioni. – chiosa il CEO di Alterna.